Nonostante
Schopenhauer venga considerato uno filosofi più pessimisti della
storia nonché un misantropo, negli ultimi anni della sua esistenza
scrisse: “Nel rivolgersi la parola, sarebbe più giusto dire,
invece di monsieur o sir, “compagno di sofferenze” (…); per
quanto possa sonare strano, ciò corrisponde alla sostanza e mette
gli altri nella più giusta luce, ricordandoci la cosa più di tutte
necessaria: la tolleranza, la pazienza, il riguardo e l’amore del
prossimo di cui ciascuno ha bisogno e di cui perciò ciascuno è
anche debitore.” Non lasciatevi ingannare, come ho detto,
Schopenhauer non era propriamente un amante dell’umanità (cui si
rivolgeva chiamandoli bipedi) tuttavia proprio il fatto che un tal
uomo abbia riconosciuto l’importanza della tolleranza e della
gentilezza è la misura di tale valore. Cari Ariete, siate indulgenti
e ricordate che siete debitori di ciò che desiderate.
Esercizio:
aiutate un estraneo alla cassa del supermercato a imbustare la spesa.
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