Scrive
Irvin Yalom: “Che altro abbiamo? Che altro, oltre a questo miracoloso
intervallo benedetto dell’essere dell’autocoscienza? Se mai qualcosa merita di
essere onorato benedetto, dovrebbe semplicemente essere questo, il dono
inestimabile della pura e semplice esistenza. Vivere nella disperazione perché
la vita è finita o perché la vita non ha un fine più elevato o un disegno in
essa insito è crassa ingratitudine. Perché non chinare semplicemente la testa,
salutare le leggi e i misteri della natura, sollevando il cappello, e preoccuparsi
della questione del vivere?” Cari Acquario, omaggiate la vita in tutto il suo
splendore. Ne trarrete infiniti benefici.
Esercizio: tutte le
mattine, uscendo di casa, fate il gesto di alzare dalla testa un immaginario
cappello, abbozzando un leggero inchino.
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