“Io
temo tanto la parola degli uomini.
Dicono
tutto sempre così chiaro:
questo
si chiama cane e quello casa,
e
qui è l’inizio e là è la fine.
E
mi spaura il modo, lo schernire per gioco,
che
sappiano tutto ciò che fu e sarà;
non
c’è montagna che li meravigli (…)
Vorrei
ammonirli, fermarli (…)
A
me piace sentire le cose cantare.
Voi
le toccate: diventano rigide e mute.
Voi
uccidete le cose.”
Cari
Vergine, ascoltate le cose cantare. Non c’è bisogno di sapere tutto ciò che fu
e sarà. Andate alla ricerca di una “montagna” che vi meravigli.
Esercizio: andate a una
mostra d’arte.
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